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“Perugia celebra 20 anni di impianti cocleari e innovazione”

20 anni di innovazione e inclusione: Il Centro di Riferimento Regionale per gli Impianti Cocleari di Perugia festeggia un traguardo importante

PERUGIA – Un percorso che dura da vent’anni, un traguardo che segna un momento storico per la medicina e l’inclusione sociale in Umbria. L’ospedale di Perugia ha celebrato il 20° anniversario dell’impianto del primo orecchio bionico, avvenuto nell’ottobre del 2004, con un evento di grande rilevanza nella sala Montalcini dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Questo evento ha rappresentato non solo un anniversario, ma anche un’occasione per riflettere sui progressi compiuti e per confrontarsi su come migliorare ulteriormente i servizi per i pazienti.

Il Centro di Riferimento Regionale Umbria per gli impianti cocleari, diretto dal professor Giampietro Ricci,( che avevamo incontrato anche in un nostro precedente articolo :Screening uditivo neonatale: la chiave per prevenire ritardi nel linguaggio e nell’apprendimento)

è ormai un punto di riferimento per il trattamento della sordità, trattando ogni anno centinaia di pazienti, tra cui neonati, bambini e adulti con diverse forme di ipoacusia. “Con l’impianto cocleare è possibile correggere sordità di ogni tipo e livello di gravità”, ha spiegato Ricci durante la giornata, ricordando che nel 2022 sono stati effettuati oltre 6.000 accertamenti audiologici, di cui il 30% rivolti a pazienti pediatrici. A testimoniare la qualità del servizio, nel corso degli anni sono stati eseguiti 250 impianti cocleari, di cui 198 su pazienti umbri e 52 provenienti da altre regioni.

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi relatori, tra cui Mattia Liguori, presidente di FIADDA Umbria (Federazione Italiana Associazioni Di Disabili Uditivi e Audiolesi), che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra ospedale, istituzioni e associazionismo. Liguori ha anche parlato della sua esperienza personale, raccontando come le protesi acustiche e la riabilitazione logopedica abbiano trasformato la sua vita. Ha anche illustrato come l’inclusione sociale, che passa attraverso un team multidisciplinare, sia fondamentale per il successo del percorso di riabilitazione dei pazienti.

Non solo medici e tecnici, ma anche le istituzioni hanno voluto essere presenti per sostenere l’importanza di questa medicina innovativa. Tra gli ospiti, infatti, era presente anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, che ha sottolineato l’importanza di iniziative come queste per la città, contribuendo a migliorare l’inclusione sociale delle persone con disabilità uditive. La Ferdinandi ha ribadito il sostegno delle istituzioni locali nell’offrire ai cittadini umbro i migliori servizi sanitari possibili.

Inoltre, sono stati condivisi anche i risultati positivi ottenuti dal team dell’ospedale di Perugia, che ha raggiunto lo standard di utilizzo degli impianti cocleari superiori a 8 ore al giorno nell’80% dei casi, un dato che testimonia non solo la quantità ma anche la qualità dei trattamenti offerti.

L’evento è stato anche un’occasione per discutere delle prospettive future, della crescente importanza della tecnologia e della necessità di continuare a migliorare l’assistenza sanitaria. La collaborazione tra ospedale, associazioni e istituzioni è risultata essere una delle chiavi fondamentali per il successo del progetto, e questo è stato riconosciuto e applaudito da tutti i presenti.

FIADDA Umbria ha anche presentato le sue iniziative, tra cui laboratori creativi e progetti di inclusione come un festival di musica, arte, danza e cinema, che coinvolgeranno le scuole, le istituzioni e altre associazioni del territorio, promuovendo la piena integrazione delle persone sorde nella società.

Questa giornata di riflessione ha messo in luce l’importanza di continuare a investire nella salute e nell’inclusione sociale, non solo attraverso la medicina, ma anche mediante un approccio che unisce sanità, cultura e sensibilizzazione. Il futuro è ancora più promettente, con nuove tecnologie e progetti in fase di sviluppo, che potrebbero portare a nuovi traguardi nella cura della sordità.

Un viaggio di venti anni che non si ferma qui, ma guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

 

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