“Ciao, sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e sono sieropositiva da 21 anni”
Così è iniziato il monologo della ex iena, ieri sera,portando di nuovo all’attenzione dei media il virus dell’HIV. Un virus di cui si parla poco ma ancora fortemente presente, che continua ad esistere e a diffondersi.
Tuttavia, grazie ai farmaci di nuova generazione, il soggetto Sieropositivo, difficilmente diventa malato e non viene più identificato contornato da un alone viola come in una brutta pubblicità anni ’90 ma, riesce a vivere una vita normale, nonostante esista ancora uno stigma sociale nei confronti di chi si dichiara.
Ma vediamo nel dettaglio che cos’è l’Aids, come si trasmette, quali sono i rischi e soprattutto come si cura.
La sindrome da immunodeficienza acquisita(AIDS, acronimo di “Acquired ImmunoDeficiency Syndrome”) è una malattia infettiva provocata dal virus HIV, che attacca il sistema immunitario, rendendo più suscettibili alle infezioni e all’insorgenza di alcuni tumori.
C’è ancora molta confusione a proposito di HIV, AIDS e sieropositività, ritenendole “la stessa cosa”. Si tendono a confondere queste due condizioni come se aver contratto il virus dell’HIV equivalesse ad aver sviluppato la malattia, mentre va chiarito che essere sieropositivi, cioè avere il virus dell’HIV, non significa avere l’AIDS. Chi riceve la diagnosi di sieropositività per tempo (in termini di mesi dal contagio) e segue la terapia che blocca la moltiplicazione del virus, non svilupperà mai l’AIDS.
L’HIV è il virus che se non tenuto sotto controllo attraverso le terapie, fortunatamente oggi esistenti e che permettono una vita normale, porta allo sviluppo della malattia dell’AIDS, la quale purtroppo non ha una cura. L’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome, Sindrome da Immunodeficienza acquisita), è lo stadio clinico terminale dell’infezione da HIV.
L’HIV (Human immunodeficiency virus) è un virus che attacca una tipologia di globuli bianchi, i linfociti CD4, che hanno il compito di regolare la risposta immunitaria dell’organismo, indebolendolo e rendendo quindi l’organismo molto vulnerabile all’attacco di patogeni.
L’Aids inizia a manifestarsi quando queste cellule CD4 del sistema immunitario calano drasticamente: possono volerci anche diversi anni dal contagio. Si diagnostica l’AIDS quando la conta dei linfociti CD4 T risulta inferiore a 200 unità, oppure quando si manifestano in modo drammatico le complicanze della malattia.
Tuttavia negli anni, grazie ai progressi fatti in ambito scientifico con l’uso della terapia antiretrovirale è sempre più difficile ammalarsi di Aids, ma si può convivere con l’HIV, riuscendo ad avere una vita quasi normale con un’aspettativa di vita simile a coloro che non hanno il virus dell’Hiv.
Addirittura l’utilizzo dei nuovi farmaci rende altresì nulla la possibilità di trasmettere il virus ad altri.
le principali vie di trasmissione sono
- sessuale: attraverso rapporti etero o omosessuali non protetti da un efficace metodo di prevenzione
- ematica: scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l’uso di sostanze psicoattive; trasfusioni di sangue contaminato
- verticale: da madre a neonato durante la gravidanza, al momento del parto e, più raramente, attraverso l’allattamento al seno.
mentre non si trasmette
- attraverso saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare.
- condividendo le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza.
- con carezze, baci.
Dato che i primi sintomi del contagio da Hiv possono apparire anche dopo due mesi e possono facilmente confondersi con quelli di altre malattie e condizioni di salute comuni, in caso di dubbio, di rapporti non protetti o contatto con sangue infetto, la soluzione migliore è fare il test.
Purtroppo non se ne parla abbastanza,come se fosse una malattia del passato, in realtà l’Hiv resta una malattia molto diffusa. Nel 2021, sono state segnalate 1770 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari ad un’incidenza di 3 nuovi casi per 100.000 residenti.
Tuttavia grazie ai progressi scientifici difficilmente da sieropositivi si diventa malati
Nel 2021 sono stati diagnosticati 382 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 0,6 nuovi casi per 100.000 residenti. L’incidenza di AIDS è in costante diminuzione.
Nel 2021 la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti da preservativo, che costituiscono l’83,5% di tutte le segnalazioni. Ecco perché è importante continuare a parlarne specie alle nuove generazioni, fornendo le giuste informazioni e i giusti strumenti per evitare il contagio.