Alcuni giorni fa ho fatto una piacevole chiacchierata col professor Massimo Curini, presidente di O.V.U.S. (Organizzazione di Volontariato per Utilità Sociale). La prima domanda che gli ho posto è stata: «Cosa spinge una persona a dedicare il suo tempo libero agli altri, facendo pubblica assistenza?»
«La necessità di aiutare le persone. È una spinta che deve venire da dentro: non c’è un ritorno economico, solo fatica, ma il riconoscimento personale è gratificante. Per noi il gruppo è fondamentale e ci vuole spirito di sacrificio anche da parte dei familiari dei volontari».
Il professor Curini – ex docente ordinario ed ex preside della Facoltà di Farmacia dell’Università di Perugia, oggi in pensione – è una persona schietta, disponibile e alla mano e non potrebbe essere altrimenti visto il suo impegno sociale, perché essere volontari di O.V.U.S. Pubblica Assistenza vuol dire impegnarsi ogni giorno per l’uguaglianza, la libertà, la fraternità, la solidarietà, la mutualità, la democrazia e per i diritti umani e civili.
L’associazione è stata fondata nel 2005 e opera principalmente nel comune di Corciano – con qualche deviazione verso Perugia, quando serve. Conta 120 volontari e 7 dipendenti e si occupa in primis di assistenza e trasporto sanitari.
«La nostra attività prioritaria è il trasporto ospedaliero quotidiano per le persone che si devono sottoporre a cure, come ad esempio pazienti oncologici o dializzati: li andiamo a prendere a casa e li accompagniamo all’ospedale. Svolgiamo anche il servizio di 118 con le tre ambulanze a disposizione, trasportando, quando è stato necessario, anche malati Covid. In questo periodo il nostro lavoro ha continuato come sempre, non è cambiato molto, solo maggiori precauzioni nelle attività. Invece, con i pulmini portiamo a scuola alcuni bambini con disabilità e svolgiamo l’assistenza alle persone anziane con il telesoccorso: a chi ne fa richiesta vengono installati a pagamento dei telefoni che si possono utilizzare se c’è bisogno di aiuto o se serve semplicemente qualcosa. C’è anche un nostro volontario che a volte chiama per far sentire queste persone meno sole» spiega il presidente Curini.
Ma O.V.U.S. ha anche un reparto di Protezione Civile con un’unità cinofila che interviene sia nella ricerca di persone scomparse sia dopo i terremoti: un gruppo di volontari ha soccorso l’Abruzzo, l’Emilia e l’Umbria. A questo si aggiunge il loro servizio durante i grandi eventi e gli eventi sportivi: «Sempre più Enti si rivolgono alla nostra associazione per organizzare l’assistenza sanitaria ai propri eventi: dal torneo di calcetto al concerto con migliaia di partecipanti, abbiamo sempre la risposta pronta. Ci occupiamo anche del servizio di soccorso durante le partite casalinghe della Sir Safety Perugia Volley e della Bartoccini Fortinfissi Perugia Volley e da quest’anno anche del Ponte Valleceppi Calcio. Proprio durante una partita della Sir la nostra presenza è stata fondamentale: a un tifoso venne un infarto e con il nostro soccorso gli abbiamo salvato la vita. Per questo ho ricevuto anche un riconoscimento» prosegue il professor Curini.
Ma come si diventa volontari O.V.U.S.? Ci si iscrive, si fanno dei corsi e, dopo il superamento di un esame si diventa operativi: «Nel nostro sito ci sono tutte le informazioni, su come e dove rivolgersi. Siamo molto più di un’associazione di volontariato, siamo una vera e propria famiglia, un mondo giovane e dinamico in cui progetti e sogni s’intrecciano da sempre. Restiamo operativi grazie ai versamenti volontari – sul sito ci sono tutte le informazioni per sostenerci – e con i contratti che stipuliamo con i diversi enti, su tutti Asl e Comune. Spesso organizziamo anche momenti ludici, banchetti e feste, sia per raccogliere fondi sia per far conoscere il nostro lavoro, soprattutto ai familiari dei volontari, che spesso si trovano a dover rinunciare alla loro presenza perché impegnati nell’associazione» conclude il presidente. Sacrificio, dedizione e altruismo sono le parole che possono descrivere al meglio questo mondo e tutti i soggetti che ne fanno parte e quotidianamente lo rendono vivo.