Come la storia della filosofia ci insegna l’ampiezza e la complessità del linguaggio possono portare alla strutturazione di pensieri sempre più alti e profondi, al contrario una sincretica povertà dello stesso può determinare l’effimero vantaggio di ridurre i tempi e facilitare la comunicazione, ma ha come conseguenza quella di produrre pensieri sempre più elementari e semplificati, privi di sfumature e consistenza.
Dunque se il percorso di crescita è inquinato da troppe informazioni incoerenti si corre il rischio di trovarsi di fronte un adolescente nel pieno di una crisi, o fase, di Split Identity, che non è una malattia o una patologia mentale, ma è uno stato e una condizione di difficoltà che molti dei nostri ragazzi oggi stanno vivendo poiché non riescono a trovare un senso alla vita alle loro azioni quindi al futuro un dono che solo la consapevolezza della propria identità può fornire.
Se nelle prime fasi di crescita quindi si utilizza esclusivamente la realtà virtuale come “bastone e carota”, una realtà povera di linguaggio che tende a ridurne tempi e sfumature, non si possono poi facilmente raggiungere gli stadi successivi della crescita interiore.
Già Kholberg negli anni 80’ osservava che non tutti gli adolescenti raggiungono il terzo stadio (della moralità post-convenzionale) e ne deduce una condotta morale motivata dal ‘non farsi scoprire’, e se nel nascondersi si aggiunge l’incoerenza delle informazioni recepite, non sarà più nemmeno chiaro da chi o da cosa nascondersi con un conseguente perdita di senso e significato nelle proprie azioni la quale inevitabilmente annichilisce lo stile di vita e sfocia nella depressione.
Attraverso la riduzione della complessità di linguaggio, con una conseguente diminuzione della qualità del pensiero e la confusione dovuta all’incoerenza delle informazioni, la perdita di senso e significato sembra aprire sempre più la strada al fenomeno della depressione che negli ultimi anni è in una fase di crescita esponenziale.
Così la Split Identity si pone in una posizione propedeutica, una delle fasi iniziali, rispetto alla depressione la quale ha molte cause spesso differenti, ma conseguenze in comune: perdita di senso e significato, annichilimento della motivazione e della volontà e scissioni tra pensiero ed azione.
Couns. Federico Freddio