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Ginecologia ed ostetricia, fiori all’occhiello dell’ospedale Città di Castello

Il Dg Braganti in visita alla struttura accompagnato dal responsabile Torrioli
Da anni il servizio riceve da fondazione Onda i tre bollini rosa per l’attenzione alla salute femminile ed è centro di riferimento per il trattamento di prolassi e disfunzioni urinarie. Corso di chirurgia ginecologica live il 2 e 3 dicembre

Nei giorni scorsi il direttore generale dell’Usl Umbria 1 Massimo Braganti ha fatto visita al reparto di ostetricia e ginecologia tifernate, diretto da Donatello Torrioli, per conoscere quello che è uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale di Città di Castello. Da anni la struttura si distingue per l’attenzione alla salute femminile e per la qualità dei servizi e dell’assistenza pre e post natale, che le hanno fatto aggiudicare i 3 bollini rosa della fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) anche per il biennio 2022-2023.

“Le nostre ostetriche – spiega il dottor Torrioli – si prendono cura del benessere della donna e del bambino, con lo scopo di far vivere l’esperienza della gravidanza, del parto e del puerperio in piena dolcezza, competenza e sicurezza, con un minor ricorso alla medicalizzazione e senza tralasciare la sfera emotiva e relazionale di chi attende un dono così bello. Ad oggi, ogni donna ha la fortuna di poter stringere la mano alla persona che ha deciso di avere accanto nella vita anche in sala parto e, nei giorni successivi alla nascita, di stare in stanze riservate e che dispongono di tutte le comodità (fasciatoio, next-to-me, bagno privato). Al termine della gravidanza il nostro modello assistenziale si fonda sulla presa in carico della gestante da parte dell’ostetrica in una logica di integrazione tra punto nascita e servizi territoriali, per il supporto alla naturalità della gravidanza, del parto e dell’allattamento. Inoltre, in occasione della festività Natalizie siamo soliti fare un piccolo dono ai bimbi nati nel nostro reparto dall’8 dicembre in poi: quest’anno stiamo confezionando a mano calde babucce rosse e bianche che consegneremo alle mamme dopo il parto”. Il blocco-parto dell’ospedale tifernate è composto da due sale travaglio-parto dotate di tutti i presidi finalizzati a garantire un travaglio il più naturale e libero possibile (sgabello olandese, liane, palle, multitrack, fouton, diffusore per cromo-aroma e musicoterapia, vasca per parto in acqua) oltre che una sala operatoria per eventuali emergenze ostetriche.

Ma anche tutta l’attività propriamente ginecologica è di alto livello all’ospedale di Città di Castello. “Svolgiamo interventi di chirurgia per via vaginale e addominale (sia in laparoscopia che laparotomia) – prosegue Torrioli – per il trattamento di patologie uterine benigne e maligne, endometriosi, patologia annessiale e prolasso genitale. Inoltre effettuiamo interventi per la correzione dei difetti del pavimento pelvico (prolassi e disfunzioni urinarie) con tessuti sia nativi che protesici. In particolare siamo uno dei centri di riferimento dell’Italia centrale per l’utilizzo di una particolare protesi (Lyra) per la correzione di prolassi genitali ed effettuiamo corsi e training per i colleghi delle regioni limitrofe”.

Nel corso della sua visita il direttore generale Massimo Braganti ha ringraziato tutto il personale del reparto “per la professionalità e la sensibilità che dimostrano nel loro lavoro quotidiano; qualità indispensabili per chi è costantemente a contatto con donne e famiglie che vivono momenti particolari della loro vita e sono, per diversi motivi, emotivamente più fragili. Riconfermo la necessità di consolidare e rilanciare i nostri punti di eccellenza cercando di ampliare la capacità di attrazione. In tale senso anche l’aspetto formativo assume importanza”.

Per il 2 e 3 dicembre, infatti, la struttura ha organizzato un corso di chirurgia ginecologica live presso il presidio ospedaliero di Città di Castello, che sarà un’occasione di confronto tra le varie realtà umbre con ospiti provenienti da ogni ospedale della regione. La finalità è quella di discutere di diversi casi clinici ed approcci chirurgici e di approfondire i passi fatti dalla chirurgia ginecologica tradizionale e mini-invasiva del territorio, al fine di migliorare i percorsi assistenziali.

 

Fonte: USL Umbria 1

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