Nessuna linea guida in letteratura per un intervento chirurgico unico nel suo genere.
Una neonata con due gravi malformazioni, all’intestino e all’esofago, è stata operata d’urgenza all’ospedale di Perugia e messa in salvo da una equipe di medici, radiologi ed anestesisti. È accaduto nella notte di sette giorni fa, ma adesso che le condizioni generali appaio buone, i genitori hanno autorizzato Marco Prestipino, direttore della Chirurgia pediatrica a darne conto.
Prestipino ha voluto sottolineare che gli accertamenti eseguiti nelle settimane precedenti il parto avevano evidenziato la malformazione all’intestino ma non quella all’esofago “nascosta” appunto dalla prima. Gli esami radiologici eseguiti subito dopo la nascita dalla dottoressa Sara Riccioni, allertata dalla struttura di Ostetricia, diretta dal dottor Saverio Arena, hanno confermato la diagnosi prenatale ed evidenziato la concomitante presenza della seconda malformazione intratoracica.
La ricostruzione «Due interventi chirurgici eseguiti appena cinque ore dopo la nascita, in regime di emergenza», racconta ad Umbria 24 Prestipino. Che prosegue: «La patologia intestinale dipendeva da una malformazione del pancreas che provocava l’occlusione del duodeno. L’ operazione è consistita in 2 interventi in tempo unico: un by-pass duodenale per ristabilire la corretta pervietà intestinale e nella ricostruzione della continuità esofagea per via intratoracica extrapleurica con riparazione del difetto associato della via respiratoria. La durata dell’atto chirurgico è stata di 6 ore».
Le difficoltà di questo caso vanno individuate anche nel numero esiguo, tanto che l’equipe chirurgica ha dovuto praticamente avvalersi di una strategia operatoria improvvisata sul tavolo operatorio, non esistendo in letteratura linee guida alle quali far riferimento. Subito dopo il lungo intervento chirurgico, con necessità di un doppio letto operatorio approntato senza interruzioni dell’attività chirurgica, la bambina, originaria della Provincia di Perugia alla quale gli operatori hanno dato un nome di fantasia – Bianca Maria – è stata ricoverata presso il reparto di Terapia intensiva neonatale, diretto dalla dottoressa Stefania Troiani. Al momento le condizioni vengono definite «buone e stabili».
Viene evidenziato come l’attività straordinaria sia stata svolta in un periodo nel quale le criticità legate alla pandemia non sono certo sparite. «Avverto l’obbligo – aggiunge Prestipino – di ringraziare gli anestesisti che si sono alternati durante la seduta, le dottoresse Laura Marchesini, Carla Giorgini, Francesco Oliva, Veronica Chiotti, che hanno stabilizzato e mantenuta stabile la bambina permettendole di affrontare senza problemi le varie delicate fasi degli interventi ed il personale di sala operatoria, due strumentisti, Filippo Chioccioni e Alessandra Pioli Di Marco, che si sono alternati nella corretta gestione dell’ imponente strumentario chirurgico necessario e del personale infermieristico della sala operatoria Trancanelli, Alessandro Zingarini, Sabrina Martellotti, Vittoria Santonastaso, Cristian Corsetti e Monica Olmi. Complessivamente sono state coinvolti nella gestione di questo caso trenta operatori sanitari. L’equipe della Chirurgia Pediatrica era composta oltre che dal primo operatore Marco Prestipino, da Berardino Melissa , Najat Fouad, Elisa Magrini e Niccolò Nardi.
Fonte: Umbria 24