La mia generazione è la generazione che riparava e raramente sostituiva. Avevamo il culto della colla e del nastro adesivo. Penso di essere uno dei maggiori azionisti inconsapevoli di Bostik; ne ho consumata a secchi di quella colla extra forte. Ho la percezione che oggi tutto si debba sostituire e che non si aggiusti, dall’automobile allo smartphone, dal cane ai rapporti con i cari.
La crescita economica, il PIL e tutto quello che ci viene imposto dal mercato deve portarci all’acquisto di nuovi beni, e la parola riparare non è più contemplata.
La mia cultura è nell’aggiustare, nel capire come riparare, per non rompere la prossima volta, anche nel rapporto con le persone. È un esercizio costante, che deve crescere nel tempo.
Saper aggiustare i rapporti, usando una giusta colla, dove manualità ed esperienza si fondono per far durare le cose i rapporti e le amicizie.