La pandemia da COVID-19 ha rappresentato un evento storico di transizione fondamentale per il genere umano a seguito del quale diventa fondamentale comprendere quali nuovi equilibri si stiano costruendo.
Mai come in questo momento le lenti della Salute Unica e Globale si configurano come una modalità adeguata per comprendere tale complessità e riportare l’attenzione delle politiche e della sanità sui diritti fondamentali delle persone, tra cui la tutela della salute, nella sua accezione più ampia, includente i fattori determinanti e le iniquità presenti.
Le disuguaglianze sono diventate un tema ancor più centrale, amplificate dall’emergenza e dalla recessione economica conseguente, ed il loro impatto si sta palesando in maniera sempre più pesante su alcune fette di popolazione, già vittime di precedenti iniquità, secondo l’azione sindemica della pandemia stessa. Le donne rappresentano uno di questi gruppi ed in particolare quello che sta pagando un prezzo molto caro sia in termini socioeconomici che di salute. Le disuguaglianze di genere sono da sempre un tema di grande importanza per la programmazione politica e sanitaria e l’attenzione al genere rappresenta un elemento imprescindibile per promuovere processi di sviluppo che siano equi e sostenibili.
La grande crisi che stiamo vivendo, esacerbata dalla guerra, ha aumentato il senso di precarietà, ha scavato ulteriormente tra le diseguaglianze e ha esacerbato situazioni socio-ambientali già precarie e difficili.
Va detto, però, che la crisi rappresenta anche un’opportunità per compiere scelte di responsabilità e aprire – laddove possibile – possibilità per costruire il futuro.
In questa cornice si pone il lavoro del Laboratorio per l’equità della Regione Umbria e l’attività del Centro Regionale per la Salute Globale (CERSAG) che rappresentano il contenitore all’interno del quale è stata promossa e realizzata l’indagine riportata nel libro “Essere donne in pandemia. Analisi di percorsi di generazione e amplificazione delle disuguaglianze di genere”, che verrà presentato presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra venerdì 8 luglio alle 09.30.
I lavori saranno aperti dall’assessore regionale alla Salute Luca Coletto, dal direttore regionale Sanità Massimo D’Angelo e dal direttore sanitario dell’Azienda Usl Umbria 2 Simona Bianchi.
A seguire gli interventi di Enrica Ricci e Marco Cristofori sulle attività del Laboratorio regionale per l’Equità e del Cersag, Centro regionale per la Salute Globale.
Il volume “Essere donne in pandemia” sarà presentato da Elisa Marceddu e Giada Fioretti.
Il libro, edito da Cultura e Salute Editore Perugia, partendo da una disamina delle evidenze internazionali e nazionali e da una descrizione della condizione delle donne umbre attraverso i dati disponibili al 2021, descrive la condizione delle donne in era COVID. Oltre allo studio dei dati disponibili, l’indagine ha consentito l’ascolto di gruppi di donne che hanno potuto condividere non solo il proprio vissuto dei mesi trascorsi, ma anche proporre spunti di riflessione per la politica e la sanità. Infatti, il CERSAG con questa attività ha voluto anche contribuire alla riflessione in merito a quali percorsi possano essere promossi per rispondere alle necessità delle donne umbre.
Il lavoro svolto, pertanto, si configura come possibilità per sottolineare nuovamente quanto dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e ripreso anche nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione in merito alla promozione dell’equità di genere in tutte le politiche.
Fonte: Usl Umbria 2