FOLIGNO – I dati resi noti dal Ministero della Salute hanno evidenziato che, durante ciascuna delle ondate pandemiche da SARS-CoV 2 , le medicina interne italiane si sono fatte carico da sole di assistere, in regimi per acuti e di cure semintensive, il 70% dei pazienti ricoverati per COVID; dati addirittura superiori ci sono per la situazione umbra. Il report conferma la rilevanza della competenza multidisciplinare che rende l’internista in grado di gestire situazioni complesse e gravi di varia natura proprio in virtù del bagaglio di conoscenze cliniche esteso a tutti gli ambiti delle patologie di tipo medico.
La Federazione regionale dei medici internisti dell’Umbria, FADOI Umbria, presieduta dal dott. Lucio Patoia, direttore della Struttura Complessa di Medicina Interna dell’Ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno ha ritenuto, in accordo con la riflessione avviata da tempo da FADOI nazionale, rendere nota, in questo momento storico, la funzione determinante della Medicina Interna nel realizzare i principi di efficacia, efficienza, equità di accesso e economicità che sono caratteristici del Sistema Sanitario sia a livello nazionale che regionale.
La Fadoi Umbria ha quindi promosso, con il patrocinio dell’Azienda Usl Umbria 2, il congresso regionale 2022, tenuto presso la Sala Alesini del presidio ospedaliero di Foligno il 10 e 11 giugno.
“L’impegno del Consiglio Direttivo regionale umbro – ha spiegato il presidente dottor Patoia – è rivolto ad affrontare, nel convegno regionale, alcuni dei temi di maggiore attualità quali medicina di genere, gli aspetti più recenti della patologie e delle terapie relate al COVID, le novità in tema di terapia anticoagulante e di terapia del diabete mellito di tipo II. Infatti, è proprio nell’ambito della medicina interna che sono stati realizzati gli studi più rilevanti ed è prevalentemente nell’ambito dei reparti e degli ambulatori di Medicina Interna che vengono applicate nella pratica clinica le evidenze di ambito sub-specialistico”.
In questo ambito il congresso regionale , che ha visto numerosi esperti, professionisti ed esperienze a confronto con la partecipazione e gli interventi, tra gli altri, del direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino, del direttore sanitario dott.ssa Simona Bianchi e del direttore del presidio ospedaliero di Foligno dott. Mauro Zampolini, ha rappresentato un’occasione utile per tracciare le linee di sviluppo per costruire insieme un futuro di crescita della sanità regionale e nazionale e della Medicina Interna umbra e nazionale.
Per il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2 dott. Massimo De Fino fondamentali saranno l’integrazione ospedale territorio, la continuità assistenziale attraverso il potenziamento dei distretti che dovranno svolgere sempre più una funzione di filtro alle strutture ospedaliere, la collaborazione mutiprofessionale e multidisciplinare, la telemedicina, un contatto proattivo con pazienti e caregiver. Sono questi alcuni degli elementi cardine che vedono impegnati la direzione strategica, le strutture aziendali, i professionisti.
Fonte: USL Umbria 2