L’oculistica mette a disposizione tre tipi di tecniche laser per correggere i difetti della vista. Miopia (difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti lontani), astigmatismo (le immagini risultano poco definite) e ipermetropia (la vista degli oggetti vicini risulta maggiormente sfocata rispetto a quelli lontani) sono le cause per cui si portano gli occhiali, ma – nella maggior parte dei casi – possono essere corrette con una semplice procedura. A queste si aggiunge la presbiopia, cioè la difficoltà a leggere da vicino che sopraggiunge dopo i 45 anni. Tutti e quattro i difetti sono correggibili nel 80% dei casi con il laser, andando a modificare la forma, il profilo o lo spessore della cornea.
Queste tecniche, ideate negli anni Ottanta, nel corso del tempo hanno avuto un aggiornamento tecnologico enorme e dei notevoli miglioramenti nella resa.
LA PRK O CHERATECTOMIA FOTOREFRATTIVA
La prima tecnica che illustriamo – che è la più utilizzata – è la PRK o cheratectomia fotorefrattiva, che consiste nel modificare il profilo della cornea con un laser termico, andando a bruciare proprio il profilo stesso. Il tutto dopo aver tolto l’epitelio corneale. È una tecnica molto precisa ed è stata la prima a introdurre l’utilizzo del laser a eccimeri per il trattamento dei vizi refrattivi. Tuttavia, a distanza di 30-60 giorni, la vista può non essere ancora stabile e i primi giorni si avverte del dolore post operatorio. A causa di quest’ultimo, del lento recupero e dello sviluppo di haze (cioè un appannamento corneale post trattamento, dovuto a una reazione fibrotica intrastromale), soprattutto nel trattamento della miopia elevata, è stata inventata la tecnica LASIK (LASer-assisted In situ Keratomileusis),
LA LASIK
La LASIK è una procedura molto utilizzata che prevede la creazione di un lembo corneale che viene tagliato con un particolare laser a femtosecondi: il lembo tagliato viene sollevato per eseguire la correzione e successivamente riposizionato in sede. L’introduzione del laser a femtosecondi ha consentito di migliorare ulteriormente la tecnica LASIK, in quanto consente di eseguire un taglio corneale con maggior precisione, riproducibilità e in completa sicurezza. I maggiori vantaggi di questa procedura sono il recupero visivo più rapido e l’assenza di dolore post operatorio.
I suddetti vantaggi sono stati documentati in numerosi studi comparativi tra PRK e LASIK, ma questi hanno anche sottolineato che l’accuratezza e la sicurezza delle due tecniche sono molto simili per il trattamento delle miopie da basse a moderate. Tuttavia il taglio corneale più profondo, che viene eseguito nella LASIK, fa sì che sia necessaria una selezione pre-operatoria dei pazienti ancora più attenta e accurata, per ridurre al minimo il rischio della rara, ma temuta, complicanza dell’ectasia corneale. Questa tecnica viene utilizzata nei difetti refrattivi medio-elevati.
LA TECNICA SMILE
Da circa dieci anni inoltre, si può effettuare anche la tecnica SMILE, che è molto efficace: in questo caso un lenticolo (dischetto) refrattivo viene creato all’interno della cornea intatta usando il laser a femtosecondi. Con una sottile spatola, che viene inserita attraverso l’incisione, si separa il lenticolo dallo stroma circostante e lo si estrae, per mezzo di particolari pinze, attraverso la stessa incisione. Questo riduce al minimo il trauma per la superficie corneale, riducendo la denervazione, la secchezza oculare post operatoria e l’ingrowth epiteliale. Inoltre migliora la stabilità biomeccanica della cornea e la quella in caso di traumi oculari.
Tutte e tre le procedure, che possono essere eseguite presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia, garantiscono ottimi risultati grazie a una tecnologia molto sofisticata.
Ma chi può sottoporsi a questi interventi? Sicuramente i soggetti che hanno una miopia di 10-12 diottrie, gli astigmatici con 4 diottrie e chi ha una ipermetropia fino a 4 diottrie. Chi invece supera le 20 diottrie, quindi ha una miopia molto elevata, non può essere sottoposto a laser e quindi per la correzione si interviene con una implantologia: in pratica si inserisce una protesi artificiale all’interno dell’occhio. Tutte queste metodologie risolvono il 95% di problemi, c’è poi in 5% sul quale non si può intervenire in nessun modo. Infine, è possibile eliminare la presbiopia utilizzando la tecnica LASIK.