Il servizio di Riabilitazione Respiratoria e Prevenzione Tisiopneumologica dell’USL Umbria 1, con sede al Centro servizi Grocco di Perugia, è stato il primo in Umbria ad aver attivato, durante il periodo pandemico, un servizio in telemedicina per circa 80 pazienti affetti da disturbi respiratori nel sonno.
Il trattamento prevede, nella maggior parte dei casi, l’uso di protesi CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), ma sebbene la sua efficacia sia documentata clinicamente, molti pazienti lo rifiutano fin dall’inizio o lo abbandonano dopo il primo anno.
«Le cause più comuni di abbandono sono il fastidio eccessivo per la pressione dell’aria, la presenza di claustrofobia o eccessivi livelli di ansia, l’interfaccia inadeguata e la congestione nasale» spiega la Dottoressa Girolmina Crigna, referente del servizio. «La telemedicina consente di portare presso la casa del paziente, con una semplice telefonata o modifica da remoto dei parametri di ventilazione, il servizio dello specialista, migliorando così la qualità dell’assistenza e garantendo la continuità delle cure; inoltre il suo utilizzo potrebbe facilitare la risoluzione tempestiva dei problemi e il riconoscimento di possibili effetti collaterali. Infine il paziente, essendo a conoscenza del telemonitoraggio, risulta essere più motivato all’utilizzo del dispositivo medico».